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PER 20 MILIONI IL COMUNE VENDE MEZZO PORTO

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Engine_84
CAT_IMG Posted on 10/10/2008, 15:28 by: Engine_84




Riportiamo la lettera aperta sulla questione “Marina di Procida”, che il PARTITO DEMOCRATICO ha inviato al Sindaco, Assessori e Consiglieri Comunali, Difensore civico, Partiti politici, Associazioni del settore e alla Stampa.


Sindaco
Assessori
Consiglieri Comunali
Difensore Civico
Associazioni
Stampa

Oggetto: riflessioni su “ Isola di Procida navigando s.p.a.”

Gentili Signori,

cogliamo l’occasione del fervido dibattito in corso sulla cessione da parte del Comune della sua quota di partecipazione (49%) nella Società “Isola di Procida navigando s.p.a.” per ribadire la posizione del locale Partito Democratico sulla vicenda.
La proprietà della Società deve essere pubblica, o meglio comunale, la gestione deve essere ispirata a criteri privatistici (efficienza, efficacia, economicità e trasparenza) con benefici diretti e indiretti per la l’imprenditoria locale e la collettività..
Il Comune di Procida non deve vendere la sua quota.
E’ una posizione che vuole riflettere la vocazione turistica dell’Isola e le indubbie utilità per tutta la collettività, oltre ad essere in linea con la politica del Governo nazionale che al Salone Nautico di Genova ha illustrato il “Piano di rilancio per la portualità turistica nel Mezzogiorno” con il coinvolgimento degli Enti locali.
Proviamo, ora, a riflettere sulla vicenda più in generale.
C’è la legge Finanziaria per il 2008 che vieta anche ai Comuni di mantenere partecipazioni in Società che producono servizi non necessari per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali.
Prima osservazione: si può dire che il servizio erogato da “ Isola di Procida Navigando” non sia “ necessario” a perseguire le finalità di un Comune circondato dal mare e vocato al turismo?
Inoltre, ove si ritenesse che tale Società eroghi un servizio non necessario per il perseguimento delle finalità istituzionali del Comune, allora occorrerebbe, quanto meno per coerenza, procedere altrettanto celermente (???) a scorporare dalla S.A.P. il ramo dedito, al momento per statuto, alla gestione del porto della Corricella e dismetterlo!
Proseguendo, la stessa legge Finanziaria per il 2008 pone una data limite per la dismissione: 30.6.2009; riteniamo, e le prime sentenze lo confermano, che entro il 30.6.2009 occorra che il Consiglio Comunale adotti la delibera di dismissione, la vendita può aver luogo anche oltre, a parte il fatto che nel frattempo il Parlamento sta valutando la possibilità di far slittare tale data.
Invece il Consiglio Comunale di Procida, a maggioranza, ha ritenuto fin dal 16 giugno 2008 di deliberare la dismissione e la Giunta ha approvato successivamente l’Invito a manifestare interesse all’acquisto della quota del capitale sociale detenuta dal Comune di Procida , in ragione del 49% nella società per azioni “Isola di Procida Navigando”entro il 10 ottobre 2008, non lasciando il tempo ad alcuno sforzo locale di organizzarsi per provare a concorrere.
E’ una velocità che anche la miglior “politica del fare” non conosce e ricorda, da vicino, la vicenda S.E.P.A. con l’ istituzione nel 2003 della tariffa d’igiene ambientale (T.I.A.): primo Comune in Italia! E sappiamo tutti “quella velocità, quell’ansia di fare” quali conseguenze disastrose ha prodotto.
La rapidità decisionale, in tale circostanza, lascia quindi perplessi; la reale motivazione della dismissione è dunque un’altra e lo si dica, almeno una volta, con chiarezza: “FARE CASSA” per provare a tamponare o rinviare nel tempo il disastro finanziario del Comune conseguente all’incapacità ed incompetenza gestionale dell’Amministrazione Comunale.
A proposito, il ricavato di tale dismissione non doveva avere una specifica destinazione?
E invece con l’ultimo Consiglio Comunale del 30 settembre u.s. una parte del ricavato (stimato prima in 10 milioni di euro, poi in 8 milioni di euro,…….!) è stata impegnata a coprire l’ennesima falla di bilancio ( € 520.000 circa) ed un’altra parte è stata destinata a coprire pro-quota l’ennesimo debito fuori bilancio ( € 2.200.000 circa).
D’altro canto perché non fare un’unitaria ed organica ricognizione di tutte le Società partecipate dal Comune e poi deliberare?
Perché si è avuta fretta a voler dismettere solo la partecipazione in “Isola di Procida navigando s.p.a.” e rinviare l’adozione della delibera per le altre partecipazioni?
Ritornando, poi, all’Invito a manifestare interesse all’acquisto”, si può dire che, come prevede la legge in materia di dismissione, siano stati rispettati i criteri di:
- trasparenza,
- non discriminazione;
- diffusione dell’azionariato?
Spostando il campo delle riflessioni, ci chiediamo:
le ricadute territoriali desiderate da tale Società (come dice il ns. Sindaco: sviluppo turistico-commerciale, posti di lavoro,……) sono visibili o quanto meno percepibili?
I “Cedesi attività commerciali” proliferano (i dati ufficiali confermano), le attività turistiche provano a galleggiare con il solo sforzo dei privati, per non tacere poi della “qualità” dei nuovi posti di lavoro che la tale Società avrebbe creato!
D’altronde pur essendo Soci di minoranza si può, ovviamente se si vuole applicare il diritto societario,
• partecipare alla gestione di una Società e determinare le decisioni;
• esercitare il controllo;
• contrastare gli eventuali disegni egemoni del Socio di maggioranza privato o pubblico che sia.

Ci sia consentito, in conclusione, porci l’ennesima domanda (per la verità è la solita):
Siamo di fronte a :
• approssimazione ?
• inadeguatezza?
• presunzione ?
• incapacità ?
• incompetenza?

Procida, 4 ottobre 2008 Partito Democratico di Procida
 
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